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Pokémon Go e la Teoria degli Effetti Collaterali

Ne parlano bene, ne parlano male, per una volta voglio parlarne anch'io. Senza nessuna autorevolezza in merito, s'intende. Ma per virtù della Teoria degli Effetti Collaterali™ l'app di Pokémon Go si è rivelata fin da subito un successo planetario e anche meritato.

Che cos'è la Teoria degli Effetti Collaterali? Niente, me la sono inventata sul momento per descrivere un fenomeno sicuramente già analizzato e approfondito da esperti di sociologia e di marketing, ma che qui ripropongo come fosse una mia idea originale da rivendere al baretto sotto casa.

Voglio creare un'app ludica che consenta a tutto il mondo di conoscere nuove persone, fare amicizia, magari trovare l'anima gemella. La realizzo, funziona bene, la sponsorizzo usando una tecnica un po' aggressiva di spammaggio, ma alla fine ottengo una buona base di utenti.

La chiamo Badoo.

Le regole sono:

  1. Voglio garantire l'anonimato per dare agli utenti piena libertà di esprimersi.
  2. Voglio che gli utenti interagiscano mettendo like alle foto, chattando ed esprimendo in modo anonimo il proprio apprezzamento su di una persona, non si sa mai che qualcuno si trovi corrisposto.
  3. La voglio mantenere gratuita, ma con contenuti premium sfruttando il senso di urgenza dell'utente nel momento in cui gli serve una funzionalità e non ce l'ha (in fondo non faccio beneficienza).

Risultato: riporto qui i primi due commenti che ho trovato sul Play Store:

Rubbish Full of gay/cross dressing males with female profiles reported to site creators and also blocked and reported ids through normal means yet the profile still exists, seems like creators not bothered. Can't even add my work or education due to not being a Facebook user what a joke.

Useless, can hardly chat with anyone unless you purchase credits. Shouldn't matter much in reality because it's probably mostly bots. "still the same in most recent update"

Che è successo?

  1. L'anonimato garantisce libertà di espressione nel bene e nel male: ben presto l'app si è riempita di persone con problemi relazionali e di autostima che stalkerano il sesso opposto, promettono foto osé in cambio di una ricarica telefonica, offrono prestazioni sessuali a pagamento e così via.
  2. Ad eccezione della chat, le foto così come i match e i like sono tutti mezzi di comunicazione legati all'apparenza. Non usi l'app per conoscere gente interessante, ma per vedere qualche bel(la) manzo/a.
  3. Certi modelli di freemium sono deleteri perché, come nei videogiochi pay-per-win, l'utente si sente preso in giro in quanto scopre molto presto che non può fare davvero niente di interessante se non paga, e che tutto il contenuto gratuito iniziale serviva solo ad attirarlo nella trappola.

Assumendo che l'intento iniziale di Badoo fosse il nobile fine di mettere in comunicazione la gente, un buon progetto si è trasformato in un cattivo prodotto per via dell'uso che ne fanno gli utenti. Questo io lo chiamo Effetto Collaterale.

Come non citare Facebook. Facebook è riuscito a limitare di molto questi effetti collaterali, aggiungendo fin da subito meccanismi che limitano drasticamente l'anonimato: se per privacy non hai voluto indicare il tuo vero nome e cognome, quantomeno hai una lista di amici che ti fanno da referenza. Chiunque è libero di rifiutare la tua richiesta di contatto se pensa di non conoscerti nella vita reale o se il tuo profilo non promette nulla di buono.

Una situazione analoga l'abbiamo avuta nel mondo della realtà virtuale. Chi si ricorda di Second Life? Quel meraviglioso mondo virtuale nel quale puoi interagire con gli altri utenti tramite il tuo avatar super-personalizzabile e puoi costruire quello che vuoi o comprarlo con una moneta virtuale (che si può cambiare in denaro vero). L'avevo provato qualche anno fa. Beh, dopo un po' che giravo fra le varie isole ho notato che si stava instaurando una gerarchia basata sull'apparenza (il mio avatar poco personalizzato era chiaramente appartenente a un "niubbo"); c'era un notevole mercato di vestiti e accessori virtuali, tra cui una vasta gamma di falli da aggiungere al proprio avatar e di script di sesso simulato da comprare. NEXT.

Molto tempo dopo ho sentito parlare di Minecraft. Altro mondo virtuale, meccanismo di costruzione basato sui mattoncini un po' come il Lego: difficilmente si pensa al sesso quando il mondo e gli avatar sono fatti a cubetti. Effetto collaterale: proprio come il Lego, un gioco che pare per bambini è diventato un culto anche fra i grandi, alcuni dei quali hanno realizzato opere monumentali davvero stupende.

Non so se i creatori del gioco avessero pensato in anticipo a quali avrebbero potuto essere le conseguenze, tuttavia questo tipo di fenomeni mi fa pensare che quando si vuole ottenere qualcosa, soprattutto nel mondo delle app e del mercato consumer in generale, si deve prestare molta attenzione se non proprio pianificare accuratamente gli effetti collaterali, in modo non solo da controllarne alcuni ma anche di favorirne altri. Vuoi ottenere X? Non creare un'app per ottenere X, crea un'app con cui ottieni Y e che come effetto collaterale ti faccia ottenere anche X.

Voglio creare un'app ludica che consenta a tutto il mondo di conoscere nuove persone, fare amicizia, magari trovare l'anima gemella. La realizzo, funziona bene, è un'app che sfrutta il GPS del telefonino per farmi uscire di casa a conquistare punti nevralgici per la mia fazione.

La chiamo Ingress.

Non funziona, non se la fila nessuno. Allora faccio una partnership con Nintendo e la chiamo Pokémon Go. Due soli avatar disponibili molto poco sessuati (un ragazzino e una ragazzina ben coperti), tanti piccoli mostriciattoli colorati da catturare che sono la gioia dei più piccini e forniscono l'elemento nostalgia ai più grandicelli. L'account rimane anonimo, ma stavolta ci metti la faccia. E una faccia che pregusta la cattura di un pupazzetto per strada in fondo è una bella faccia, spensierata e soprattutto innocua.

E di lì a poco, in mezzo alle cronache di gente così fissata o distratta da farsi male (ma questo succedeva già ai tempi degli SMS), si leggono anche storie di amicizie nate cercando Pokémon in giro, di ragazzi che si staccano dalla console per passare molto più tempo a giocare fuori e socializzare, di gente che trova il pretesto per fare un po' di movimento e tenersi in forma, di bambini autistici che riescono ad avere interazioni con altri bambini. Non male come Effetto Collaterale™, eh?

# IceOnFire